Sto lottando con l’osservazione specifica sulla Sicilia, dove un mappatore aggiunge il codice postale/città ad alcuni indirizzi e il solito sospetto li rimuove di nuovo. Mentre il wiki dice che dobbiamo mappare solo il numero civico/il nome della strada, presumo che sia stato scritto con il GRANDE presupposto che le aree con confine=codice postale in Italia siano mappate universalmente. Niente di tutto questo. So che nell’aree di confine tra Abruzzo e Marche ne sono state mappate alcune, ma quando si esegue una query di sovrapposizione i risultati sono molto pochi.
Cosa c’è di strano? Mappare gli indirizzi completi e se lo sono lasciar perdere o cancellare questi tag sugli indirizzi quando vengono incontrati? Io sono fortemente contrario. Quando sono completi, lasciateli completi e se un mappatore si prende la briga di aggiungere questi tag ai singoli indirizzi, lasciateli stare.
PS La cancellazione dei tag postcode/city è stata accompagnata dal commento CS “no comment”.
Molto spesso rilevo che un civico o un POI risulta con una località sbagliata (inteso in senso di CAP/Città) e questo lo vedo da OsmAnd; apro quindi il mio editor, aggiungo l’informazione corretta, verificata e completa e pusho.
Questi tag hanno un senso, la wiki ha torto. Proprio per via del fatto che la mappatura dei boundaries lascia molto a desiderare se conosciamo l’appartenenza ufficiale di un civico è bene che la aggiungiamo secondo me.
Quell’utente di cui non ho presente, che rimuove tag validi scrivendo “no comment”, andrebbe secondo me ammonito.
In merito alle relazioni già mappate, alcune hanno un name poco descrittivo:
Per confronto, le aree in Francia che hanno name= indicano lì il nome proprio associato col CAP:
Dov’e’ che la wiki dice che non bisogna usare addr:postcode e addr:city?
Sulla wiki leggo solo:
Tag come addr:country=, addr:city= e addr:postcode=* sono spesso ridondanti dato che le caratteristiche all’interno dei confini amministrativi (se presenti) “ereditano” i loro attributi, in alcuni software come Nominatim o Photon.
Ci sarebbe da discutere sull’avverbio spesso perche’:
i CAP inseriti come boundary sono pochissimi (vedi query sopra)
i confini comunali in Italia sono imprecisi e mi e’ capitato spesso di avere civici in comuni al di fuori dei boundary di OSM
Per me il riferimento corretto e’:
A un indirizzo si possono aggiungere i tag addr:postcode=* e addr:city=* per specificare rispettivamente il CAP e il comune in cui si trova. L’inserimento del nome del comune in addr:city=* è opzionale ma risulta fondamentale nel caso, non infrequente, in cui i confini comunali siano imprecisi.
Ho dato l’interpretazione del “beneficio del dubbio”. Quindi la situazione è peggiorata. Direi che: I moderatori italiani hanno il loro bel da fare. Io ho chiuso con quell’Grande isola e non sono nemmeno i miei edit ad essere stati corrotti.
@Paguro01. Il ‘no comment’ è un riempimento automatico quando un mappatore non si prende la briga di scriverne uno, pensa che sia l’ID Editor a farlo. Altri redattori fanno un default diverso, come Osmose che fa un ‘Fixed by Osmose’ se uno non scrive una spiegazione del perché dell’edit.
PS Per quanto riguarda l’accuratezza degli indirizzi, di tanto in tanto controllo il sito ANNCSU che un altro mappatore mi ha indicato. È utile quando ci sono nomi contrastanti.
(Scusate la lentezza della risposta, avevo bisogno di liberare tempo perché sapevo che non era facile da rintracciare, l’ho visto solo di sfuggita mentre riparavo una pista ciclabile che passa da Bronte e me ne sono ricordato osservando le voci a metà indirizzo in altri posti).
Ecco un esempio dei molti set di modifiche su questo utente con “nessun commento” che ho analizzato negli ultimi 6 mesi, visualizzati con l’estensione better-osm-org per vedere facilmente le aggiunte, le modifiche e le cancellazioni di tag
Sembra una piccola guerra di modifiche in cui diversi mappatori aggiungono città/codice postale e poi il tag città/codice postale viene nuovamente rimosso.
Questo utente dovrebbe saperlo bene. No. Come ho detto “beneficio del dubbio”, dato che sto trovando molti casi in cui i mappatori sembrano ritenere che il numero civico/via sia sufficiente, e mi imbatto in questi casi solo perché il QA li segnala quando l’addr:street non concorda con il nome della via di fronte.
(Scusate la lentezza della risposta, avevo bisogno di liberare tempo perché sapevo che non era facile da ricostruire, l’ho visto solo di sfuggita mentre sistemavo una pista ciclabile che passa da Bronte).
Che cosa succede quando una forza inarrestabile (fayor) incontra un oggetto inamovibile (i mapper di Bitcoin)?
A me sembra che @fayor (lo taggo così può rispondere nel caso ne avesse volontà) abbia cancellato l’indirizzo dal POI perché era già mappato a parte qua: Node: 6376317174 | OpenStreetMap
Noto inoltre che l’ultimo utente che ha aggiunto l’indirizzo é attualmente bloccato.
E anche che nessuno dei changeset che hanno aggiunto l’indirizzo in passato é stato commentato. Io ri-consiglio a fayor, come avevo già fatto in passato, di comunicare maggiormente con gli utenti prima di revertarli, spiegandogli le sue ragioni.
A sua difesa ho avuto anche io lo stesso problema nella mia città, e noto almeno due nickname identici, vedere ad esempio: Changeset: 153611197 | OpenStreetMap
Io mi azzarderei a definirli edit automatici visto che modificano posti in tutto lo stivale senza survey e senza guardare i tag preesistenti (nel mio caso contact:housenumber ecc.), e sinceramente dubito anche che quel negozio accetti Bitcoin, ma mi vergogno a chiederlo quindi penso non mi toglierò mai il dubbio
… E tutti gli indirizzi di quell’area che ho confessato hanno solo il numero civico e il nome della strada (nessun duplicato). Gli altri che ho visto, dove anche il soggetto ha fatto il taglio, non avevano nodi duplicati con l’indirizzo, maw non aveva nodi POI e indirizzi con le stesse informazioni. Come minimo, nel POI, il tag addr:city/postcode avrebbe potuto essere convertito in contact:city/postcode.
Per me è chiaro: decisione unilaterale di non inserire città/codice postale da nessuna parte e di rimuoverlo se c’è.
Quello che mpbin sta facendo qui e altrove, sì, senza dubbio questo mappatore sta cercando di dare al suo nome bitcoin un riconoscimento. Non si può dire da nessuna parte quale sia il nome o il profilo del mapper, purché non violi la politica.
sì, ho anche notato che cancella addr:city e addr:postcode dai POI. Per me non va bene, togliendo l’indirizzo sul POI si deve ricorrere alla vicinanza ad un oggetto con civico, quindi si perde l’informazione (certa). Non ha senso, non abbiamo problemi di spazio nel db. Credo che la ridondanza in questo caso sia buona prassi e viene fatto in tante zone.
Ciao @ivanbranco , ti confermo che la mia idea è quella di non inserire l’indirizzo con i tag addr nei vari oggetti, ma di metterlo solo nel numero civico. Lo so che altri la pensano diversamente e non pretendo di avere ragione. Chiedo solo che, almeno nelle zone che provvedo a aggiornare quotidianamente (e in cui ho inserito e controllato personalmente, uno a uno, tutti i civici), non ci siano duplicati e ci sia uniformità di mappatura, almeno finché non si decida una volta per tutte come mappare i civici. Relativamente ai tag city e postcode, sono già nella relazione boundary del comune, e quindi automaticamente sono “ereditati” come dice la wiki. I confini, almeno qui dove li ho verificati, sono precisi e non ci sono possibilità di fraintendere. .
Nel changeset indicato, sono stati rimossi i tag addr:city e addr:postcode da un POI. Non erano presenti altri tag addr:*. In generale, se non si inseriscono i tag addr:housenumber e addr:street (o addr:place), questi tag non servono a niente. In questo caso particolare poi, erano presenti i tag contact:street e contact:housenumber, come da Bremen Schema (e i relativi tag addr:* sono presenti su altro nodo). Quindi la modifica corretta sarebbe stata aggiungere i tag contact:city e contact:postcode.
Grazie per il promemoria sullo Bremen Schema. Come ho detto nel mio ultimo post, addr:postcode/city poteva essere convertito in contact:postcode/city sul POI.
Ora abbiamo bisogno di un wiki per gli speciali della Sicilia… la mia città ha 9 codici postali da 65121 a 65129. Non ho idea di come i codici postali possano essere abbinati ai confini dell’amministrazione. E’ una follia pensare che la metà dell’indirizzo sia sufficiente, quando sappiamo che il sistema funziona solo per tutti con indirizzi completi e poi insistere sulla lettera .
Per me è arrivato il momento di mettere un “cordone sanitario” intorno a quest’isola. Una perdita di tempo quando c’è metà del paese ancora da mappare.
In questo caso particolare poi, erano presenti i tag contact:street e contact:housenumber, come da Bremen Schema (e i relativi tag addr:* sono presenti su altro nodo). Quindi la modifica corretta sarebbe stata aggiungere i tag contact:city e contact:postcode.
secondo la documentazione [1], c’è un draft che descrive l’uso di contact:housenumber, in particolare trovo: “ For use when the contact address is not the same as the address of the physical location. (Status: “draft” )
For denoting the housenumber where a POI is located, see also [addr:housenumber](https://wiki.openstreetmap.org/wiki/Key:addr:housenumber)=*”
Vi segnalo che ho corretto la parte sugli indirizzi qui [2], la sezione “in practice”, perché utilizzare “contact:housenumber” non è la prassi, è un’eccezione che viene promossa da alcuni, ma non è quello che viene normalmente fatto (poco più di 3 mila utilizzi contro più di 4 milioni di addr:housenumber).
Sempre in [2], c’è anche la frase: “Italy does not have house numbers.”. Mi chiedo, se non ci sono “housenumbers”, perché utilizziamo il tag addr:housenumber che sta per un “housenumber”? Secondome con questa frase lo state facendo troppo complicato, “housenumber” non signiifica per forza il numero di un edificio residenziale (“house”), ad esempio in Germania, i civici spesso (dipende dal Land) non sono assegnati ad edifici ma al appezzamento. Se il civico come sappiamo viene assegnato ad un ingresso, rimane comunque un “housenumber”. E per gli indirizzi, il tag è “addr:*”, e non c’è nessuna costrizione che un indirizzo deve essere univoco, anzi, tutte le persone e imprese che risiedono allo stesso indirizzo hanno lo stesso indirizzo, ben distinguibile dal civico attraverso gli altri tag. Quale sarebbe il problema da risolvere con “contact”?
A proposito della pagina wiki IT:Addresses ho notato due imprecisioni, dove si dice che è fondamentale aggiungere addr:city e addr:postcode quando i confini comunali non sono precisi ho aggiunto “oppure il territorio comunale comprenda più zone CAP non delimitate da apposite relazioni boundary=postal_code”.
La seconda è dove dice “Per indicare la frazione di un comune puoi utilizzare il tag addr:suburb=*”, perché ci sono molte frazioni che non sono suburb ma hanno i nomi delle vie quindi non si mette addr:place. Molto spesso dalle mie parti si tratta di hamlet quindi oltre ad addr:city uso addr:hamlet, ma forse ci potranno essere anche altri casi
sì, e penso si dovrebbe anche specificare di non rimuovere i tag se sono giuste, in presenza di confini comunali precisi o relazioni boundary=postal_code.
Sollevo un problema: a mio avviso è sbagliato che la wiki indichi che in addr:city vada il nome del comune. La versione inglese parla di “postal city”, e anche in Italia esiste il concetto di località postale.
Dal 1967, anno di introduzione del Codice di Avviamento Postale, le Poste pubblicano infatti l’elenco delle località postali e relativi CAP. Fino al 2000 circa il librone era in libera consultazione negli uffici postali, adesso è possibile cercarle sul sito di Poste Italiane (Cerca spedizioni o il tuo pacco - Poste.it) o altri siti (https://www.nonsolocap.it/). Oltre ai comuni, un tempo erano località postali tutte quelle in cui esisteva o era esitito in passato un ufficio postale, più di recente sono stati aggiunti anche centri in cui non c’è mai stato un ufficio postale.
Sugli “Standard di composizione indirizzi” di Poste Italiane (https://www.poste.it/standard_composizione_indirizzi.pdf) è riportato che “La località di destinazione deve essere espressa in forma standard pubblicata nel Codice di Avviamento Postale in vigore” e che “Se la corrispondenza è diretta ad una Frazione non inclusa nel Codice di Avviamento Postale, è necessario indicare, nella riga LOCALITÀ, il CAP e il nome del Comune di appartenenza della Frazione”. Non è chiarissimo, ma sembrerebbe quindi che se invece la destinazione è una località riconosciuta da Poste utilizzare il nome del comune è errato.
In alcuni paesi c’è una corrispondenza uno a uno tra codice postale e località, in Italia non è così e allo stesso CAP possono corrispondere diverse località e anche diversi comuni (ad ogni modo, sono io l’autore di quelle relazioni nelle Marche).
… e più che altro per spiegare perché la “Best Practice” è quella di completare un indirizzo per intero senza che i mappatori debbano prima controllare se i confini amministrativi sono corretti, il confine=codice postale è corretto, se presente.
(Pensate a quel ciclista occasionale che gira la Sicilia in visita dal Veneto, raccoglie un mucchio di ricevute di ristoranti e bar e inizia a mapparli con l’indirizzo completo e altro).